Media planner

Situazione
In Italia ci sono circa 1500 agenzie pubblicitarie, ciascuna delle quali è composta da tre reparti: reparto contatto, formato da account che curano i rapporti tra i clienti e l’agenzia; reparto creativo, composto da un numero variabile di coppie creative, formate da un copywriter e da un art director, supervisionate da un direttore creativo; reparto media, che si occupa dell’acquisto degli spazi pubblicitari ed è costituito dai media planner (pianificatori) e i media buyer (coloro che acquistano). Oltre alle agenzie, in Italia esistono numerosi studi di pubblicità, che non offrono al cliente un servizio completo ma si limitano a gestire un solo aspetto della comunicazione (spesso quello creativo).

 

Profilo
Il Media planner è colui che, in base al tipo di prodotto, di target e di messaggio, ripartisce tra i vari mezzi (televisione, radio, stampa, ecc.) il budget pubblicitario messo a disposizione dall'azienda. Il Media planner si avvale delle rilevazioni effettuate da istituti specializzati (Auditel, Audipress, Ispi, ecc.), per raccogliere una serie di dati riguardanti gli ascolti, gli orari e le tipologie delle trasmissioni televisive, le copie vendute e il numero di lettori di quotidiani e riviste. Con queste informazioni elabora una strategia in cui indicherà le motivazioni che lo hanno spinto ad orientarsi verso un mezzo (o un mix di mezzi) piuttosto che un altro, i costi, il numero delle uscite o delle messe in onda degli annunci pubblicitari, le date e gli orari. Il suo fine è quello di raggiungere, all'interno del target prescelto, il maggior numero di contatti, con la minor dispersione possibile del messaggio: l'unità di misura per valutare una pianificazione pubblicitaria è il GRP (Gross Rating Point), ossia un indice matematico ottenuto moltiplicando la copertura o quantità del target interessata dal messaggio e la frequenza con cui viene diffuso. I Media planner possono lavorare all'interno di agenzie oppure, come avviene sempre più spesso, nei centri media in grado di contrattare spazi pubblicitari per decine di miliardi (usufruendo così di prezzi concorrenziali) che poi offrono alle aziende.