Diplomatico

Situazione
Per il diplomatico, si presenta una carriera lunga e complessa. Si comincia, all'indomani dall'assunzione, con il grado di volontario diplomatico. Quindi si diventa segretario di legazione, primo segretario di legazione, consigliere di legazione, consigliere di ambasciata, ministro plenipotenziario di 2ª classe, ministro plenipotenziario di 1ª classe ed infine ambasciatore. Sino al grado di consigliere di legazione, che corrisponde ai primi 10 anni di carriera, per il diplomatico il lavoro è costellato di spostamenti e verifiche sul campo. Dopo, dal grado di consigliere di ambasciata in su, si viene nominati direttamente dal Consiglio dei ministri. Il concorso è decisamente complesso. Il ministero per gli Affari esteri si orienta solo su candidati motivati e preparatissimi. E non si accontenta. Basti pensare che, nell'ultima selezione, su 27 posti previsti, 4 non sono stati coperti per mancanza di candidati idonei. Per accedere al primo scalino della carriera diplomatica bisogna essere, in sostanza, in grado di superare cinque prove scritte ed una orale. E' promosso chi riporta una media di almeno 70/100 negli scritti e non meno di 60/100 in ciascun compito. Le materie da conoscere a fondo sono diritto internazionale, economia politica, storia contemporanea. Oltre, naturalmente, a due lingue straniere. Anche l'orale non è semplice da superare: al termine viene effettuato un ulteriore colloquio per verificare l'attitudine degli aspiranti alla vita diplomatica. Superato il concorso per 10 mesi i volontari diplomatici vengono istruiti a 360 gradi all'istituto diplomatico di Villa Madama, a Roma, dove alternano stages e seminari a periodi di tirocinio pratico alla Farnesina. Al termine di questo periodo i neodiplomati sono sottoposti a una valutazione. Se positiva, si diventa finalmente segretari di legazione. E con questo grado si entra nella carriera diplomatica a tutti gli effetti. Le donne sono ancora poche. La necessità di spostarsi spiega in parte il basso numero di donne diplomatico. Ma bisogna tenere conto anche che per loro le porte delle ambasciate si sono aperte solo dagli anni 60. Su un organico di 938 persone, solo 77 sono i rappresentanti del gentil sesso e tre svolgono la funzione di ambasciatori. Ciò non toglie, comunque, il fascino esercitato dalla professione anche sull'altra metà del cielo: sfiora il 35% la percentuale di donne che ha partecipato al concorso negli ultimi cinque anni. Ed è pari al 18% la percentuale media di candidate divenute volontarie diplomatiche. Un numero non elevato. Ma fa ben sperare il dato in controtendenza dello scorso anno. Un vero primato: dei 23 vincitori ben sei erano donne.

 

Profilo
Il diplomatico è il rappresentante e “l’avvocato” dello Stato in un Paese estero o in un organismo internazionale (Onu, Ocse, Unione Europea) che interviene su tutte le questioni che riguardano il proprio Paese o i suoi cittadini nello Stato estero dove è la sua sede di lavoro. Si tratta di una professione complessa. Per affrontarla gli studi specifici e la cultura generale devono accoppiarsi a doti di pazienza, capacità di osservazione, di analisi e di simpatia. Oltre che all’estero, la carriera diplomatica può svolgersi anche in Italia, in genere presso il Ministero degli esteri o come consigliere presso altre Amministrazioni dello Stato. Alla carriera diplomatica si accede per concorso.