Ingegneria civile di Unife in prima linea contro il gender gap

 

In linea con quanto confermato dal rapporto del centro studi CNI "L'universo femminile nell'ingegneria italiana", presentato in occasione dell’evento “Ingenio al femminile”, premio bandito dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri in favore di neolaureate che abbiano prodotto brillanti tesi di laurea in ingegneria, anche il laboratorio  Progettazione Antisismica Avanzata della LM in Ingegneria Civile, che si è appena concluso, ha dimostrato come l'ingegneria sia sempre meno una "questione maschile".

Quest'anno, infatti, le studentesse hanno rappresentato il 100% degli iscritti al corso ed hanno portato a termine con successo, e nei tempi previsti, il progetto di adeguamento sismico di un fabbricato civile utilizzando tecniche innovative basate sull'isolamento alla base, sull'uso di dissipatori e di materiali compositi (FRP, FRCM).

 

"In questi ultimi anni il numero di studentesse iscritte al Laboratorio di Progettazione Antisismica Avanzata della Laurea Magistrale in Ingegneria Civile è aumentato considerevolmente rispetto al passato - commenta la Prof.ssa Alessandra Aprile, titolare dell'insegnamento - è un dato molto positivo e assolutamente in linea con una tendenza più generale che riguarda il nostro Ateneo, infatti, nei corsi di laurea in Ingegneria Civile (L7) e Laurea Magistrale in Ingegneria Civile e Ambientale (LM23) dell'Università di Ferrara la percentuale di studentesse rappresenta il 38% degli iscritti, percentuale nettamente superiore alla media nazionale pari al 30,9% (dati CNI per AA 2020/21). Sono molto orgogliosa del fatto che questo laboratorio sia sempre più scelto dalle studentesse, significa che siamo riusciti a creare un ambiente inclusivo in cui studenti e studentesse sono in grado di lavorare e mettersi in gioco in un clima accogliente, adeguato alla trasmissione di competenze e alla valorizzazione dei talenti".
Confermano queste tendenze anche i dati riguardanti le laureate in ingegneria civile e architettura, pari al 28,1% , una percentuale che risulta superiore alla media europea che si stabilizza al 25%(dati CNI per l'anno 2019).
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